Polizia, Cavallo (Cisl) e Buonsanti (Siulp): «Rischio concreto di collasso della sicurezza per carenza di organico»

«La carenza di personale della Polizia di Stato nel territorio lucano mette in discussione la tenuta del sistema della sicurezza e dei servizi al cittadino». A lanciare l’allarme sono il segretario generale della Cisl Basilicata Vincenzo Cavallo e del Siulp Basilicata Remo Buonsanti che sollecitano un intervento risolutore al ministero dell’Interno e parlano di «rischio concreto di collasso della sicurezza con effetti negativi sui servizi a favore della collettività, a causa di carichi di lavoro non più sostenibili da parte dei pochi agenti ormai disponibili, costretti molto spesso ad estenuanti turni di lavoro». Cisl e Siulp corredano la loro denuncia con i dati: gli addetti collocati in quiescenza tra il 2022 e il 2023 sono 34 nella provincia di Potenza e 36 in quella di Matera, soprattutto nei ruoli apicali. Una situazione, denunciano Cavallo e Buonsanti, che «pregiudica la capacità operativa dei settori dell’attività di polizia poiché il numero del personale collocato in quiescenza continua ad essere elevato e il turn over funziona troppo a rilento in quanto i giovani agenti giungono a destinazione solo successivamente ai pensionamenti».

Situazione che potrebbe ulteriormente aggravarsi per via dei futuri pensionamenti: 40 mila nella sola Polizia di Stato a fronte di 27 mila nuove assunzioni preventivate a livello nazionale. Per i segretari della Cisl e del Siulp «questo gap deriva, prima di tutto, dall’insufficienza numerica degli istituti d’istruzione oggi disponibili a causa delle scellerate chiusure negli anni scorsi per far fronte alla cartolarizzazione degli immobili al fine di rispettare i dettami della spending review; in secondo luogo, a causa della colpevole inerzia del Dipartimento nel bandire con cadenza annuale i concorsi per l’accesso ai ruoli superiori». Secondo Cavallo e Buonsanti «questo depauperamento generale degli organici delle forze di polizia diventa ancor più insopportabile per il peso che si sta abbattendo sulla categoria, per gli orpelli della temutissima riforma Cartabia, scaricati sul ruolo e sui compiti della polizia giudiziaria, senza una preventiva e adeguata stagione di aggiornamento professionale mirato sui modelli e metodi operativi della riforma in questione. Non sappiamo se il legislatore abbia ritenuto opportuno consultare i vertici della Polizia di Stato, delle altre forze dell’ordine e della stessa magistratura, certamente si è atteso colpevolmente che la riforma entrasse in vigore prima di valutarne la portata e gli effetti pratici».

Per Cisl e Siulp una possibile via d’uscita, almeno transitoria, sarebbe quella di «garantire agli idonei per la qualifica di Vice Sovrintendente dei concorsi già espletati o in fase di svolgimento la sede di servizio o in alternativa una delle sedi scelte in virtù della penuria degli ufficiali di polizia giudiziaria dovuta all’emorragia dei pensionamenti». Cavallo e Buonsanti confidano che «la sicurezza, della quale si è fatto gran discutere, anche in funzione della rimodulazione dell’articolazione periferica del Dipartimento di P.S. che ha interessato la Questura di Potenza con la delibera del Consiglio dei ministri del 7 aprile 2023 non rimanga un mero argomento relativo solo agli aspetti e assetti dirigenziali, ma diventi patrimonio e volontà comuni che si traducano in concrete compensazioni per gli uffici di polizia».

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