Cmd, Labanca: “Azienda innovativa ma non nelle relazioni industriali”

Riceviamo e pubblicato un intervento del segretario generale della Felsa Cisl Basilicata, Nicola Labanca, sulla situazione alla Cmd di Atella.

Nei giorni scorsi siamo tutti stati orgogliosi dell’azienda Cmd di Atella che ancora una volta ha dimostrato di essere un’azienda di produzione avanzata e innovativa. Infatti, in soli venti giorni è stata in grado di adattare  la sua produzione per realizzare un dispositivo di ventilazione polmonare “Easy vent Cf 01”. La Cmd donerà, inoltre, appena ottenute le necessarie omologazioni, due ventilatori polmonari, uno all’ospedale San Carlo di Potenza e l’altro al Madonna delle Grazie di Matera, dimostrando una grande attenzione al territorio lucano.

Saremmo altrettanto lieti ed orgogliosi se la Cmd si facesse carico delle difficoltà economiche e psicologiche dei 14 lavoratori che da 18 mesi stanno vivendo una situazione di enorme incertezza,  per non dire ormai di sconforto,  per riuscire a vedere ancora, dopo oltre un anno e dopo tanti presidi sostenuti ed accompagnati dalle organizzazioni sindacali, una luce infondo al percorso.

Eppure la speranza di una riassunzione immediata da parte di Cmd era verosimile, perché l’azienda ha in corso il progetto finanziato Avio (motori)  ed oggi ancora più rafforzata in virtù dell’ultimo  progetto presentato del ventilatore polmonare.

Quasi tutti i 14 lavoratori hanno terminato gli ammortizzatori sociali, proprio in un periodo di emergenza sanitaria che determinerà un mercato del lavoro in grande sofferenza, quindi la possibilità che questi lavoratori trovino altre opportunità di lavoro oggi è ancora più difficile di ieri, inoltre non hanno la possibilità di accedere  alla cassa integrazione ordinaria o in deroga per emergenza Covid-19, né possono accedere ai buoni spesa erogati dai Comuni per l’emergenza, perché hanno prodotto comunque un reddito nell’anno precedente.

Si chiede ancora una volta alla Cmd, azienda sana e che come abbiamo visto si fa carico anche delle problematiche sociali, di ritornare al tavolo delle trattative, che da mesi è attivo presso la Regione Basilicata, e di dare una risposta lavorativa ai lavoratori che negli anni scorsi hanno lavorato con dedizione e passione, contribuendo come tutti gli altri ai successi dell’azienda.

Aggiungiamo che la vicenda lavorativa dei 14 ex lavoratori somministrati ha il valore non solo di carattere puramente lavorativo, ma anche fortemente etico e sociale, perché significa lasciare oggi nel vuoto emergenziale il destino di questi lavoratori in un momento tragico della storia della Basilicata e dell’Italia.

Nicola Labanca
Segretario generale Felsa Cisl Basilicata

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