Liste di attesa, Falotico guarda al modello adottato in altre regioni

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“Per tagliare le liste di attesa non dobbiamo inventarci nulla, né convocare pletoriche e costose commissioni di esperti: è sufficiente prendere spunto dalle esperienze che stanno mettendo in campo altre regioni, come il prolungamento degli orari di apertura degli ambulatori o le classi di priorità”. È quanto afferma il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, commentando i dati sulle liste di attesa pubblicati nei giorni scorsi dalla stampa locale. Falotico rilancia la proposta avanzata dalla categoria cislina dei pensionati e invita l’assessore alla Sanità, Flavia Franconi, a “lasciar perdere i crocifissi e a levare qualche croce di dosso ai lucani”.

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“Se il tempo è una variabile decisiva per la prevenzione e la cura delle malattie – spiega il leader della Cisl lucana – le liste di attesa sono un attentato alla salute dei cittadini e rischiano di vanificare i tanti sforzi, anche finanziari, che la Regione Basilicata ha messo in campo negli ultimi anni per contrastare le patologie più ricorrenti e pericolose. Con una popolazione in progressivo invecchiamento e una domanda di cura e assistenza che si fa sempre più insistente ed esigente – continua Falotico – occorre uno sforzo organizzativo ed economico della sanità pubblica per accorciare le liste di attesa e rendere concretamente esigibile il diritto costituzionale alla salute, senza discriminazioni tra chi ha le risorse per poter aggirare le liste di attesa rivolgendosi al canale privato e chi questa possibilità non ce l’ha per elementari ragioni economiche”.

Per il segretario della Cisl “il modello che si sta sperimentando in alcune regioni italiane, con il prolungamento dell’orario di apertura degli ambulatori, è un’innovazione positiva costruita con il concorso dei sindacati dei medici e degli operatori sanitari che può facilmente essere importato in una realtà, come quella lucana, che, a fronte di una buona capacità di controllo della spesa aggregata, evidenzia ancora lacune in termini di qualità delle prestazioni. Le risorse da destinare alle prestazioni aggiuntive si possono reperire nelle pieghe dei bilanci delle strutture sanitarie riducendo ulteriormente le inefficienze. In ogni caso un euro in più speso oggi per la diagnosi precoce consente di risparmiare tre euro domani di spesa sanitaria”. Falotico invita perciò il neo assessore regionale alla sanità, Flavia Franconi, a proseguire i lavoro di concertazione svolto nella passata legislatura con l’assessore Martorano “per una sanità che sia davvero al servizio della persona e delle sue molteplici esigenze”.

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