Governo, Gambardella (Cisl): “Crisi insensata, politica recuperi contatto con bisogni concreti di famiglie e imprese”

“Precipitare il paese in una crisi di governo dagli esiti imprevedibili nel bel mezzo di una crisi sanitaria, economia e sociale è un atto irresponsabile che denuncia ancora una volta il completo distacco della politica dai bisogni concreti di famiglie e imprese”. È quanto sostiene il segretario generale della Cisl Basilicata Enrico Gambardella. “Il recente rapporto sul mercato del lavoro del Cnel – continua il sindacalista – tratteggia un quadro preoccupante che meriterebbe un clima di maggiore concordia e convergenza tra tutte le forze politiche responsabili mettendo definitivamente da parte tatticismi e protagonismi sterili. Oggi abbiamo bisogno di un governo che sia pienamente operativo per imprimere un colpo di acceleratore alle misure di sostegno all’economia, alle fasce fragili della società e per presentare all’Europa un piano che sia ambizioso negli obiettivi ed efficace nei progetti”.

Enrico Gambardella

Secondo il numero uno della Cisl lucana “la pandemia ha accentuato le debolezze e i divari strutturali del paese, e un prolungato stallo politico in questa fase rischia di produrre una situazione socialmente insostenibile. È indispensabile intervenire subito con la proroga del blocco dei licenziamenti, degli ammortizzatori sociali per tutte le aziende in difficoltà e le categorie di lavoratori e tipologie contrattuali. La crisi di governo inevitabilmente sottrarrà tempo e attenzioni alle riforme economiche e sociali, a partire dalle politiche attive del lavoro che, in particolare nella nostra regione, hanno prodotto esiti poco apprezzabili come evidenzia il recente rapporto dell’Anpal su Garanzia Giovani”.  

Per Gambardella “una crisi politica non pilotata rischia di innescare una crisi sociale dagli esiti imprevedibili. È appena il caso di ricordare che chi oggi è in cassa integrazione domani potrebbe non avere più un lavoro. Purtroppo, le risorse stanziate nell’ultima legge di bilancio sono troppe esigue per ridisegnare le politiche attive del lavoro e completare le troppe mezze riforme fatte in passato in questo settore”. Secondo il segretario della Cisl “dalla crisi si esce con un grande investimento in capitale umano che significa anche mettere in campo risorse, strumenti e strategie di lungo periodo per una formazione professionale che sia realmente un investimento per la crescita delle competenze e con un rilancio degli investimenti in infrastrutture materiali e immateriali, con particolare attenzione alle aree marginali del paese che debbono recuperare un gap che si è cronicizzato nel tempo. Il programma Next Generation EU indica i binari sui quali dovranno essere collocate le politiche nazionali, ovvero sostenibilità, innovazione e inclusione. L’auspicio è che la insensata crisi di governo non rallenti il treno delle riforme, l’ultimo per agganciare il nostro Mezzogiorno all’Europa”.

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