Giornata internazionale dell’acqua, Cavallo: «Siamo in tempo per prevenire la crisi idrica, ma occorre leale collaborazione tra Regioni»

In occasione della Giornata internazionale dell’acqua che si celebra il 22 marzo il segretario generale della Cisl Basilicata Vincenzo Cavallo invita a «non sottovalutare i rischi connessi alla perdurante siccità che sta mettendo in ginocchio intere regioni con danni incalcolabili alle colture e non solo». «Stando ai dati allarmanti diffusi nei giorni scorsi dall’Associazione nazionale delle bonifiche, irrigazioni e miglioramenti fondiari – spiega Cavallo – anche in Basilicata mancano all’appello 1,7 milioni di metri cubi d’acqua e nella vicina Puglia ne mancano 5 milioni. C’è un grande tema sfidante, dunque, che è quello dei cambiamenti climatici e della conseguente siccità che sta colpendo per ora le regioni del Nord. Noi siamo ancora in tempo per prevenire la situazione di crisi, ma occorre premere sull’acceleratore degli investimenti infrastrutturali per il completamento e la piena funzionalità dei grandi schemi idrici e per l’ammodernamento delle reti di distribuzione per incrementarne l’efficienza in linea con il Goal 6 dell’Agenda 2030».

«Una gestione ottimale di una risorsa scarsa come l’acqua, sia per uso civile che per uso irriguo e industriale, è sempre più una necessità improcrastinabile, anche alla luce dei cambiamenti climatici e dei sempre più pervasivi fenomeni di siccità e desertificazione del territorio. Occorre rispondere a questa sfida epocale – avverte il sindacalista – con spirito di leale collaborazione istituzionale tra le Regioni, con una programmazione attenta delle risorse e con una gestione oculata e sostenibile che deve far leva sulla riqualificazione e sull’ammodernamento tecnologico delle reti di distribuzione all’ingrosso e al minuto della risorsa idrica. I quasi 70 milioni di euro assegnati alla Basilicata dal PNRR per investimenti in infrastrutture primarie per la sicurezza dell’approvvigionamento idrico costituiscono una sfida che va colta fino in fondo per assicurare una gestione efficiente della risorsa per il prossimo futuro», conclude Cavallo.

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