Cisl, Sbarra eletto segretario generale

Il Consiglio generale della Cisl, riunito oggi al Palazzo dei congressi di Roma, ha eletto con 168 voti favorevoli su un totale di 173 votanti e 5 schede bianche il nuovo segretario generale, Luigi Sbarra, che subentra ad Annamaria Furlan. “Termina oggi questo tratto di strada lungo sette anni vissuti insieme. Anni intensi, faticosi ma entusiasmanti, contraddistinti da un impegno continuo e su più fronti. Non ci è dato di scegliere il tempo nel quale vivere, né i problemi con i quali misurarci; possiamo solo decidere quale strada percorrere. E io l’ho percorsa con voi con gioia”. Così la Furlan che nell’indicare Sbarra come suo successore ha tenuto a dire: “Conosco Gigi da tanti anni e ne ho sempre ammirato il coraggio, la serietà e l’umanità. Sarà un ottimo segretario e da tempo condividiamo la guida della Cisl. Il lavoro, la persona, la solidarietà e la giustizia sociale sono e restano i nostri valori. Oggi corono il sogno di ogni segretario: passare il testimone in mani sicure”.

A Roma anche il segretario generale della Cisl Basilicata, Enrico Gambardella, che in un messaggio ha sottolineato che “quella di oggi è una data che verrà ricordata a lungo nella storia della Cisl. In un Consiglio generale sobrio e vincolato da rigidissime misure di sicurezza, Annamaria Furlan, dinanzi ai segretari generali di tutte le organizzazioni sindacali italiane, ha lasciato la guida della nostra organizzazione con un’appassionato discorso sul ruolo del movimento sindacale nel nostro Paese. Ha speso le sue ultime parole da segretaria generale per confermare le felici scelte strategiche e politiche che hanno caratterizzato tutta la sua gestione, sottolineando l’importanza di una leadership diffusa nei ruoli chiave della nostra organizzazione e il ruolo strategico dei territori periferici. La scelta unanime di Gigi Sbarra conferma una linea di continuità del suo operato e testimonia la solidità e la coesione della nostra organizzazione. Stiamo vivendo un momento storico difficile e incerto, i nostri valori, il nostro lavoro, il nostro modello di vita, la nostra quotidianità, sono messi in discussione da un virus infido e potente che mina alle basi la tenuta della nostra società e dell’economia”.

“La scelta di Sbarra come nuovo segretario generale – ha aggiunto Gambardella – è la risposta per garantire un rinnovato dinamismo all’azione politica della Cisl. Sbarra è un dirigente sindacale che ha percorso tutti i passaggi necessari alla crescita di un leader sindacale consapevole del suo ruolo e della complessa organizzazione che guiderà a partire da oggi. Le donne e gli uomini della Cisl di Basilicata ringraziano Annamaria Furlan per la lavoro svolto con dedizione e passione, con impegno, intuito e competenza che, tra l’altro, ci ha consentito di lasciarci definitivamente alle spalle un periodo storico che aveva mortificato e svilito il ruolo della Cisl lucana, sostenendoci nella difficile azione di rinascita della nostra organizzazione e di ricerca di un nuovo assetto organizzativo e finanziario. Saremo al fianco del nuovo segretario generale Gigi Sbarra, uomo che ben conosce il Sud, con l’impegno di un franco e costante sostegno a tutte le sue proposte di riduzione degli squilibri sociali, occupazionali ed economici della nostra terra e del nostro Paese. La storia della Cisl e del movimento sindacale italiano, ‘passo dopo passo’, continua sotto la guida di Sbarra insieme a tutti noi”.

Una lunga carriera tutta dedicata al sindacato, ai più deboli e alle battaglie per i diritti fondamentali di dignità del lavoro. 61 anni, sposato, due figli, dipendente dell’Anas, Sbarra è nato a Pazzano, un piccolo comune della Locride, in provincia di Reggio Calabria. Comincia a lavorare presto, mentre studia alle superiori, aiutando il padre nella piccola attività di commercio ambulante che sostiene la famiglia. Dopo la maturità tecnica di geometra alterna impegni in un piccolo studio tecnico e di formatore in corsi professionali della Regione rivolti ad operai forestali . È in questi anni che incontra il sindacato: in prima linea, come operatore territoriale della Fisba, la federazione della Cisl che associava e organizzava i braccianti agricoli, florovivaisti e gli operai idraulico forestali.

Nel 1984 perfeziona la propria formazione partecipando al corso lungo per dirigenti del Centro Studi Cisl di Taranto. L’anno successivo viene eletto segretario generale della Fisba di Locri. Dal 1988 al 1993 guida la Cisl dello stesso comprensorio per poi diventare segretario generale della provincia di Reggio Calabria, dove rimane fino ad aprile del 2000 quando viene chiamato alla guida della Cisl calabrese. Nella stagione di rappresentanza territoriale e regionale mobilita la Cisl a sostegno degli strumenti della programmazione negoziata per sostenere crescita e sviluppo, lavoro e difesa dell’occupazione.

Tra le battaglie più significative, le mobilitazioni dei lavoratori per il patto territoriale della Locride e per il contratto d’area di Gioia Tauro. Conquiste a cui si affiancano l’accordo per la flessibilità nel porto di Gioia Tauro e le intese per la difesa delle aree industriali di Reggio Calabria e delle Saline Ioniche. L’azione sindacale della Cisl in questi anni è caratterizzata da forti rivendicazioni a favore degli investimenti per la crescita delle Pmi, per lo sviluppo del settore manifatturiero e dei servizi, per la realizzazione delle infrastrutture materiali e sociali indispensabili ad attirare investimenti privati ed elevare la qualità della vita delle persone. Forte è l’impegno per contrastare la criminalità organizzata e i condizionamenti delle mafie nell’economia e nelle comunità locali, attraverso specifici accordi per la legalità.

Nel 2009 è chiamato a Roma per far parte della segreteria confederale nazionale. Assume responsabilità, tra l’altro, su politiche del settore industria, terziario, trasporti, contrattazione, rappresentanza. Lavora alla nascita di Ocsel, l’osservatorio nazionale sulla contrattazione di secondo livello che in poco tempo raccoglie, studia e archivia migliaia di accordi sindacali sottoscritti nei luoghi di lavoro, e alla banca dati Aida per supportare l’azione dei contrattualisti della Cisl. Sono anni di impegno per riportare al centro dell’interlocuzione con il governo e le controparti private l’agenda del lavoro, dell’occupazione, delle relazioni industriali e delle politiche sociali, soprattutto a seguito della grande recessione del 2011.   

Dal 2015 guida la Fai Cisl nazionale, la federazione che segue le politiche agricole, ambientali, dell’industria alimentare e della pesca. Qui riprende, aggiornandole, le battaglie di un tempo contro lo sfruttamento e l’intermediazione illecita in agricoltura, impegnandosi per rivendicare e sostenere con numerose iniziative di mobilitazione provvedimenti legislativi orientati al contrasto al caporalato agricolo. L’approvazione della storica legge 199 del 2016 contro il caporalato è frutto delle tante battaglie della Fai, del sindacato unitario di categoria e confederale. Lavora per l’innovazione nel settore primario e per la promozione di una forestazione produttiva e protettiva, che metta a sistema e valorizzi il lavoro ambientale e forestale. Si affianca l’impegno a favore dei lavoratori dell’industria, dell’artigianato e della cooperazione alimentare, e degli operatori dei consorzi di bonifica, della pesca, dei consorzi agrari. Settori in cui rinnoverà i contratti nazionali.

Il 28 marzo 2018 su indicazione di Annamaria Furlan è eletto dal Consiglio generale segretario generale aggiunto della Cisl nazionale. Riprende le deleghe “pesanti” del mercato del lavoro, della contrattazione, dell’industria e della rappresentanza, opponendosi al salario minimo legale e costruendo rapporti industriali e istituzionali per estendere e innovare la contrattazione, in modo da dare risposte negoziate e adattive, in particolare ai vari segmenti emergenti del lavoro digitale e su piattaforma e allo smart-working. Con l’inizio della pandemia da Covid-19, lavora, insieme a Cgil, Uil e Confindustria alla elaborazione dei protocolli sulla sicurezza che permettono – dopo lo stop agli impianti – la ripartenza dell’attività produttiva nazionale.

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