A Tito il Consiglio generale della Cisl: «Contro il lavoro povero serve più contrattazione»

Questo pomeriggio, al centro polifunzionale della Caritas, nella zona industriale di Tito, la Cisl Basilicata ha riunito il Consiglio generale per un esame della situazione politico-sindacale in vista della prossima legge di bilancio e per rilanciare il confronto con la Regione Basilicata su un’agenda di fine legislatura. Il Consiglio si è aperto con un minuto di silenzio in ricordo delle vittime della tragedia di Brandizzo e l’auspicio di un rapido accertamento delle responsabilità: «Facciamo nostre le parole del capo dello Stato Mattarella», ha detto Cavallo in apertura, evidenziando l’urgenza di «stringere le maglie dei controlli e dei protocolli di sicurezza per evitare il ripetersi di altre tragedie. Episodi di questo genere non hanno nulla a che fare con la fatalità, ci sono precise responsabilità che vanno accertate e punite. Alle famiglie dei cinque lavoratori scomparsi va il nostro cordoglio e la nostra vicinanza».

La riunione del «parlamentino» della Cisl segna di fatto l’inizio del percorso che culminerà con la conferenza organizzativa in programma a Matera il prossimo 25 settembre. «Le trasformazioni che stanno investendo l’economia e la società e i cambiamenti che caratterizzano le forme del lavoro – ha detto Cavallo nel corso del suo intervento – impongono anche al sindacato di rivedere il proprio modello organizzativo per adattarlo ai nuovi bisogni di rappresentanza che emergono dalla polverizzazione delle esperienze di lavoro. La conferenza organizzativa sarà pertanto l’occasione per ragionare e per confrontarci su quale Cisl vogliamo costruire per accompagnare le transizioni economiche e sociali di questa epoca». Cavallo ha anche sottolineato il profondo ricambio generazionale e di genere avviato dalla Cisl con gli ultimi congressi celebrati nel 2022: «Abbiamo eletto sette nuovi segretari generali, quasi la metà del totale, e di questi due sono under 40 e tre sono donne. Si tratta di energie e visioni nuove che arricchiscono la nostra organizzazione».

Affrontando i principali temi di attualità economica e sociale, il segretario della Cisl lucana ha detto che «l’avvio del confronto sulla prossima legge di bilancio sarà il primo banco di prova per testare sul campo la reale volontà del Governo di condividere con le forze sociali le scelte strategiche per il futuro del paese. La Cisl non si tira indietro in modo pregiudiziale e ideologico ed è pronta a sfidare il Governo su tutti i tavoli, a partire da quelli sul fisco, sulle pensioni, sulle politiche industriali, sulla sanità».

La Cisl tiene il punto sul salario minimo e punta a completare con successo la campagna di raccolta firme per la legge di iniziativa popolare sulla democrazia economica: «C’è da intervenire sul lavoro povero e sul potere di acquisto dei salari rilanciando la contrattazione a tutti i livelli. Il contratto deve rimanere lo strumento centrale in quanto espressione della libertà e dell’autonomia di un’organizzazione sindacale. Esiste una questione salariale che la contrattazione deve sempre più saper affrontare, con i giusti incentivi». Tuttavia, secondo Cavallo «il salario minimo fissato per legge sarebbe una soluzione sbagliata poiché rischia di far uscire ampie fasce del mercato del lavoro dalla buona pratica della contrattazione e di amplificare le disuguaglianze tra lavoratori».

Intanto, anche in Basilicata prosegue la raccolta delle firme per la proposta di legge di iniziativa popolare lanciata della Cisl sulla democrazia economica: «Nelle prossime settimane saremo chiamati ad un ulteriore sforzo per dare un contributo determinante al raggiungimento dell’obiettivo che si è dato la segreteria nazionale, per poi sostenere l’incardinamento della proposta di legge nell’agenda parlamentare con un’opera di sensibilizzazione nei confronti dei nostri parlamentari. Con questa proposta vogliamo dare ai lavoratori un ruolo attivo nella partecipazione al capitale d’impresa e negli organismi decisionali delle aziende e sostenere la transizione verso un nuovo paradigma d’impresa che incorpori la dimensione sociale».

Resta invece ai minimi termini il confronto con la Giunta regionale. Di qui l’urgenza, rimarcata da Cavallo, di definire un’agenda di fine legislatura su poche e selezionate priorità da fissare in un patto sociale: «Il confronto con la Giunta regionale non è stato all’altezza delle aspettative di cambiamento annunciate dalla maggioranza all’atto del suo insediamento. La logica dell’arroccamento e dell’autosufficienza è stata un macigno che ha intralciato e reso spesso impraticabile il confronto sulle grandi scelte che riguardano il futuro della nostra regione. Abbiamo oggi delle opportunità, delle congiunture favorevoli come le grandi risorse economiche a disposizione, ma dobbiamo misurarci anche con grandi rischi, come l’autonomia differenziata che, se attuata in modo massimalista, potrebbe avere un impatto negativo sui livelli delle prestazioni sociali. Con il patto sociale vogliamo stimolare anche in Basilicata una progettualità di lungo periodo che sappia misurarsi con coraggio con le sfide del cambiamento», ha concluso il segretario della Cisl.

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