9 giugno sciopero degli autoferrotranvieri della Basilicata

«L’assessore Donatella Merra ha inteso non convocare le organizzazioni sindacali su aspetti che influiscono negativamente sulla vita dei lavoratori, costringendoci a proclamare un primo sciopero. Non è possibile che le società del Cotrab non applichino gli accordi regionali, peraltro integralmente finanziati dalla Regione Basilicata, e addirittura non rispettino le normative previste dall’Unione Europea circa il riposo aggiuntivo che spetta ai lavoratori, come disposto dalla legge 561/2006 che determina i riposi e tempi di guida dei lavoratori, norma che doveva essere attuata da circa un ventennio e che viene utilizzata in tutta Europa tranne che in Basilicata». È quanto dichiarano i segretari generali di Filt Cgil e Fit Cisl Luigi Ditella e Sebastiano Colucci che preannunciano per il 9 giugno un presidio sotto «l’inutile assessorato ai Trasporti che in questi anni ha risolto solamente le problematiche economiche delle aziende, lasciando i lavoratori abbandonati a se stessi».

Sebastiano Colucci (Fit Cisl)

«È ormai un anno – continuano Ditella e Colucci – che come Filt e Fit abbiamo chiesto il rinnovo dell’integrativo regionale, che potrebbe portare un equilibrato aumento economico nelle tasche dei lavoratori, che sono i meno pagati del Paese, e determinerebbe un aggiornamento delle norme contrattuali di secondo livello atte a regolarizzare una confusa organizzazione del lavoro, oggi basata sul mancato rispetto dei lavoratori e delle più basilari norme a garanzia della produttività del settore, oltre che della qualità della vita dei lavoratori autoferrotranvieri di Basilicata».

«Il primo sciopero di 4 ore serve anche per stigmatizzare qualche sporadica convocazione legata solo ed esclusivamente alla recente campagna elettorale, che nessun serio prosieguo ha avuto, forse perché alla politica lucana interessa solamente il bene delle aziende e non dei lavoratori che con sacrifici continuano a renderle tali. Ad aggravare la situazione è il mancato interessamento sulla questione “inidonei”, lavoratori che per cause non volute si sono ritrovati a non avere più l’idoneità alla guida e sono stati sbattuti fuori dal mondo del lavoro senza nessun sostentamento economico, lavoratori che ad oggi non possono sostenere neanche le più basilari esigenze familiari».

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